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In un'atmosfera irreale, simile a quella di certi film espressionisti, e tra bar, strade notturne, tendoni di circo, baracconi di luna park e celle di convento, l'artista Giorgio Bebuquin e un gruppetto sparuto di tipi bizzarri, per scelta o per necessità, discutono animatamente di come sia possibile produrre il "miracolo", spezzare la logica del linguaggio e di un mondo progressivamente sempre più asservito agli oggetti, alle merci, e dare un senso all'arte. Romanzo sperimentale in senso molto radicale, "Bebuquin" di Carl Einstein mette in questione il confine netto tra prosa e poesia e tra letteratura, arti visive e musica.